C’è stato un tempo in cui reagivo subito a ogni stimolo e saltavo su come una molla a rispondere, fare, agire.
Un gran dispendio di energie che spesso, ora ho imparato, potrebbe essere evitato con un semplice atto di pazienza e attesa consapevole.
Sopra la scrivania di Kafka c’era un cartello che diceva: «Warten» (aspettare): molti problemi della vita si risolvono in questo modo.
Un esempio pratico sono le mail, le telefonate, gli sms che esigono una risposta immediata: meglio sfuggire a ciò che ci chiede una reazione troppo veloce, generando ansia e una frenesia tutta inventata. Questo è il lato negativo dei mezzi di comunicazione attuali, peraltro ottimi mezzi se impiegati in modo opportuno.
Altro esempio, con le persone: alle loro richieste, non dico né sì né no (prima mi arrabbiavo, discutevo, argomentavo), rimandando decisioni e confronti. Quasi sempre, il tempo basta a scremare le esigenze autentiche dalle domande futili e siamo tutti più contenti!
Vi chiederete il perchè di queste considerazioni. Me le ha fatte frullare nella zucca il famigerato “spread”, termine usato da pochi addetti fino allo scorso anno, ma che ora è sulla bocca di tutti; se lasciassimo un po’ decantare…
Mese: Gennaio 2012
COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio Direttivo della Filarmonica Cittadina A.Volta 1890 di Como si è riunito nei giorni scorsi per verificare la situazione che ha determinato la sospensione temporanea dell’attività a causa di difficoltà logistiche per l’effettuazione delle prove ed altre ragioni organizzative.
I consiglieri e il Presidente pro tempore Pierluigi Gorla, dopo aver verificato la necessità di riprendere l’attività hanno individuato delle soluzioni che consentono la ripresa delle prove e la presenza concreta della tradizionale della Filarmonica A. Volta ai prossimi appuntamenti, a cominciare dalla processione del Venerdì Santo al SS. Crocifisso e alle Cerimonie del 25 aprile Festa della Liberazione.
Si è sottolineato che la presenza della Filarmonica Cittadina 1890 è sempre stata espressione dell’impegno culturale, musicale e sociale della città di Como. Ad ogni momento pubblico della vita cittadina, alle cerimonie istituzionali, patriottiche, civili, religiose e di festa, la Filarmonica Cittadina orgogliosamente è sempre stata presente. Come pure per rappresentare Como nelle diverse occasioni sul piano provinciale, regionale, nazionale e all’estero.
Non sono mancati in questi mesi di sospensione, l’attenzione, l’affetto e la passione della cittadinanza per la “sua” Filarmonica; anche tante altre espressioni della vita culturale e musicale presenti nel Comune, hanno fatto sentire il proprio interessamento alla ripresa della Filarmonica, la cui attività è sentita come un patrimonio da non disperdere.
Questi i motivi che hanno indotto il Consiglio Direttivo a comunicare ai tanti amici, alle istituzioni, alle Associazioni, ai volontari-musicanti la decisione di riprendere con il consueto entusiasmo e passione. La presenza della Cittadina risale al 1871, anche se nella propria sigla vi è la data del 1890, data della fusione di due preesistenti Corpi Musicali in città.
Per informazioni e le adesioni sono disponibili il Presidente pro tempore Pierluigi Gorla (031-300262 e cell.331-6872800) e il tesoriere Natale Cavadini (347-1558951).
Ci sono cose nella storia di una nazione che non vengono ricordate volentieri. Se ne parla ogni tanto, quasi sottovoce.
La Svizzera non sfugge a questa regola. L’argomento, quasi un tabù, sono i Verdingkinder, ossia i “bambini in appalto”. Tra il 1800 e il 1960 sono state decine di migliaia i bambini poveri strappati alle famiglie e messi a lavorare nelle campagne svizzere.
Una storia brutta. Molto brutta. Una storia di maltrattamenti e abusi e che viene raccontata nel film “Der Verdingbub”, che in questi giorni sta uscendo nelle sale cinematografiche svizzere.
Sono storie che ancora oggi lasciano il segno in chi ha vissuto quei momenti. Sono quasi 100’000 i bambini che hanno subito questa sorte. Tra di loro Peter Weber. Oggi ha 55 anni e vive a Basilea. È un omone con la barba, il viso da “bonaccione”. Non ha mai dimenticato cosa gli successe. “Un giorno, quando avevo quattro anni mia madre mi portò in treno verso la campagna, verso una fattoria. Devi stare qui ora, mi disse. Credo sia stato il momento nel quale ho perso la fede nelle persone. Dovetti lavorare tutti i giorni, mi picchiavano. Fu molto brutto” dice Weber, che ha condiviso le sue esperienze con decine di migliaia di altri bambini.
“Le autorità hanno sempre insistito nel dire che fosse per il bene dei bambini” dice lo storico Ruedi Weidmann. “Nella metà del secolo scorso vi erano regioni in Svizzera veramente povere. I bambini venivano tolti dalle famiglie cittadine che non potevano rispettare i canoni di stile di vita della classe media. Figli di madri single, orfani, figli di divorziati, venivano spediti in campagna a lavorare molto duramente, costretti a mangiare separatamente dal resto della famiglia, maltrattati e abusati sessualmente”.
Oggi, dopo oltre cinquant’anni, molti di questi “bambini in appalto” aspettano ancora le scuse ufficiali delle autorità. “È tempo di parlarne – dice ancora Ruedi Weidmann – ho parlato con molta gente. Ogni tre persone c’era qualcuno che diceva “si, mia madre” oppure “si, mio padre”. È una cosa che colpisce molti svizzeri, in un modo o in un altro”. Gente come Peter Weber ha avuto problemi anche in età adulta. Il suo miglior amico è un cane, vive solo. Ora è confortato dal fatto che si inizi a parlare di questa cosa. “Sarebbe bello se il Governo chiedesse scusa”
BBC News
Premessa: Chi lascia la strada vecchia per la nuova…con quel che segue:… morale siamo ancora quì.
La prossima volta che sentirete qualcuno sparlare di cambiamenti climatici, ricordatevi del video seguente, che utilizza una divertente analogia tra un cane e il suo proprietario per spiegare le differenze tra tempo e clima.
Il video dice essenzialmente questo:
“L’errore più comune che si commette interpretando le statistiche è osservare i risultati da troppo vicino. Tutto ci può apparire confuso. Così rischiate di concentrarvi sul cane mentre dovreste orientare il vostro interesse sul proprietario. Nel video il cane compie cammini in alto e in basso, ma la direzione del proprietario non cambia al cambiare del suo compagno canino.
Il cane rappresenta il tempo atmosferico, il suo proprietario il clima”.
Paese mio che stai sulla collina
disteso come un vecchio ‘n po’ acciaccato
la noia, l’abbandono, il niente
son la tua malattia
è meglio se ti lascio e vado via.
Che sarà che sarà che sarà
che sarà della tua vita chi lo sa
l’abbandono o forse il niente
da domani si vedrà
e sarà, sarà quel che sarà.
Motivi per gioire vengon meno
ed esser solidali…lassa stà
peccato, perchè resta
solo la malinconia
e tutto passa, tutto se ne va.
Che sarà che sarà che sarà
che sarà della tua vita chi lo sa
l’abbandono o forse il niente
da domani si vedrà
e sarà, sarà quel che sarà.
Non trovi più persone nel quartiere
ma solo visi tristi ed imbronciati
parlarsi, stare assieme,
non è più grand’allegria
è meglio se ti lascio e vado via.
Che sarà che sarà che sarà
che sarà della tua vita chi lo sa
l’abbandono o forse il niente
da domani si vedrà
e sarà, sarà quel che sarà.
Gli amici miei son quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me
peccato, perché stavo bene
in loro compagnia
e tutto passa, tutto se ne va.
Che sarà che sarà che sarà
che sarà della tua vita chi lo sa
l’abbandono o forse il niente
da domani si vedrà
e sarà, sarà quel che sarà.