IL CASTELLO DEI CONTI REINA

Il Castello di Quarcino fa parte solo indirettamente del Poggio di Cardina ma, poiché è situato nelle sue adiacenze, ci credemmo in dovere di andar a dare un’occhiata anche a lui. È un magnifico feudo secentesco, tutto voltato verso la vallata che da Monte Olimpino scende verso Chiasso, e appartiene ai Conti Reina. La villa consiste in un grande caseggiato tutto in pietra grigia, scoperta, con un bel portale di sarizzo, nel mezzo sormontato dallo stemma dei Reina, e davanti le fa omaggio una lunga terrazza ombreggiata da platani e cinta da un muricciolo che strapiomba sulla sottostante vallata. È indubbiamente una delle più nobili villeggiature dei nostri dintorni, di quelle che fa piacere andar di tanto in tanto a rivedere, quasi per riprendere contatto coi sereni vigorosi aspetti del nostro passato. Venendo da Monte Olimpino vi immette nel feudo una porta ad archiacuto sormontata da orgogliosi merli, e un’altra vi congeda quando uscite dalla parte opposta. Tra l’una e l’altra sta il possesso, che forse un tempo era cinto da muro tutto torno torno, ed ha rustici e campi in giro. Nel cortile d’uno di questi rustici ammirammo, in un canto, uno di quei venerandi e mastodontici torchi che usavano una volta nelle grandi ville lombarde: un enorme tronco d’albero squadrato e posto orizzontalmente su un congegno d’altre travi. La ragazza però che ci presentò questo capolavoro di torchio era una graziosa brunetta scapigliata e irruente che dimorava nel rustico. Era di natura vivacissima e mi richiamò, non so perché, una figura dl Lorenzo Lotto che avevo ammirato in non so qual Museo. Aveva un di quei volti vispi di forosette nostrane come si potevano ammirare parecchi anni fa sui nostri monti: fior di selva, giuggiole di paese. Non molto alta ma ben fatta, ravvolta in una semplice vesticciola di cotonina a fiorami, ella ci saltellava davanti, ora canzonandoci, ora aizzandoci, recitando insomma una sua particina tutta frizzi e ritrosie e animando il tutto con una parlantina inesauribile; da cavarne fuori, pensai, una nuova artista comica, piena di temperamento, tipo Merlini. E anche questa fu una delle buone scoperte del nostro pellegrinaggio a Poggio Cardina.

da “Passeggiate Lariane” di Carlo Linati – 1939-

Villa Reina

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.