ZUCCHE PER…BERE!

E’ ormai tempo di zucche…anche nei nostri campi appena fuori città, incontri questi frutti della terra dai colori e dalle forme più varie.

Così chiamata per via della sua forma molto simile a una bottiglia, una varietà particolare è la zucca  a fiasco (calabash).
Il frutto  lo si ritrova in questa stagione anche nei negozi, pur essendo la sua polpa meno saporita di quella della zucca classica. Quello che non sapevo era fino a che punto, un secolo fa, il frutto fosse legato al periodo della vendemmia.
Quando la bella forma prometteva una capienza da uno a tre litri, la zucca a fiasco era appesa in casa, sotto la cappa del camino, e lì abbandonata per tutto l’inverno. Dopo la lunga e lenta essicazione del periodo invernale, il frutto era pronto per essere lavorato: reciso il gambo, si praticava un piccolo foro dal quale si facevano fuoriuscire i semi, dopodiché se ne ripuliva scrupolosamente l’interno agitandovi a lungo e con energia una manciata di pallini da caccia. A operazione ultimata, la zucca finiva in ammollo nei tini dove, grazie al fermentare del mosto, perdeva il suo sapore in favore di un aroma ben più gradevole. Una volta applicato un turacciolo e una corda, la zucca da vino era pronta per essere riempita e portata tra i filari durante la vendemmia.

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