Il 17 gennaio il calendario cristiano festeggia Sant’Antonio Abate, uno dei santi più venerati per le sue battaglie contro i demoni.
E proprio in questa data vengono accesi numerosi falò dedicati al Santo, per riscaldare le nostre piazze.
Le origini di questa tradizione risalgono al III secolo d. c., quando dall’Oriente si diffuse la dedizione per la figura di questo singolare personaggio.
Nella cultura popolare, Sant’Antonio abate veniva raffigurato con accanto un porcellino; i contadini, per distinguerlo dall’altro Antonio, quello comunemente detto da Padova (e che invece è di Lisbona), lo chiamavano infatti Sant’Antoni del purscell.
Nato nell’Alto Egitto a metà del III sec D.C. da ricchi genitori cristiani, Antonio rimase orfano all’età di vent’anni, diede ai poveri la sua parte di eredità e visse da eremita nel deserto combattendo più volte contro grandi tentazioni: secondo la tradizione il demonio assunse le più diverse forme bestiali per tormentare Antonio e farlo desistere dal cammino di santità.
La storia ricorda che i canonici di Sant’Antonio avevano ottenuto il permesso di allevare i maiali all’interno de centri abitati: il grasso di maiale era infatti utilizzato come emolliente per le piaghe provocate dal “fuoco di S. Antonio”, che l’ordine curava negli hospitii od ospedali che erano deputati a gestire.
Col passar del tempo la dedizione del popolo per Sant’Antonio non venne mai meno, tanto che durante il Medioevo venne presa la decisione di festeggiare la sua festa il 17 gennaio, giorno in cui mori nel suo eremo.
E fin qui le radici cristiane della festa, ma ancor prima se vogliamo riscoprirne le tradizioni, la festa traeva origini dal paganesimo.
Infatti la tradizione di accendere nella notte del 17 gennaio dai falò per simboleggiare la fine dell’inverno risale a molti secoli prima di Sant’Antonio e ha le sue origini nella Irlanda celtica.
E nel Medioevo, dopo lunghe e continue trasformazioni, la cultura cristiana si impossessò di questo personaggio e della sua storia, sovrapponendo ad esso la più rassicurante figura di Sant’Antonio Abate, con la sua barba bianca e il bastone pastorale, mentre il rogo perse le sue caratteristiche pagane, diventando un rito di passaggio tra due stagioni.
La festa inizia la sera del 16 di gennaio dove “la pira” (Falò) viene accesa, mentre il giorno 17 è la giornata vera e propria di festeggiamenti con la benedizione degli animali nelle chiese.
Un tempo, i tizzoni spenti del falò e il sale benedetto durante la festa, accanto all’immagine del Santo, erano posti nelle stalle a protezione degli animali. Oltre agli animali domestici, protegge chi ha a che fare col fuoco.