Dove vanno i tuoi dati dopo un acquisto online?

Aprite il portatile e cercate il regalo perfetto su un sito di e-commerce. Magari vi limitate a navigare, o create un account per fare un acquisto, o ancora spuntate una serie di caselle fornendo informazioni su ciò che vi piace e non vi piace.
Ogni giorno ci fidiamo di marchi famosi delegandogli la gestione dei dati personali, ma quello di cui il consumatore probabilmente non si rende conto è che i commercianti condividono le informazioni sui clienti con una complessa rete di inserzionisti pubblicitari, società di marketing e altri «partner selezionati».
Per esempio, i dati generati dai clienti online della John Lewis, una catena di grandi magazzini, vengono trasferiti a una schiera di piccole società, come Scene7, RichRelevance, Ensighten, Tapad, TagMan, Bazaarvoice, Qubit, BlueKai e Infection Media, secondo la Evidon, una società di digital compliance che ha prodotto una mappa in tempo reale dei flussi di informazione.
Poche persone hanno un’idea, anche vaga, di chi siano queste società o cosa facciano con i dati che raccolgono, ma questo oscuro mondo di condivisione di informazioni sarà costretto a uscire in gran parte alla luce del sole quando il regolamento generale dell’Unione Europea sulla protezione dei dati entrerà in vigore, a maggio di quest’anno. Le imprese dovranno fornire ai loro clienti molte più informazioni su quali dati condividono con quali aziende, e sull’uso che viene fatto di questi dati.
Forse…..! Stiamo accorti!!!

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