Non vogliamo ritornare all’epoca dell’infanzia dei nostri genitori, quando si percorrevano senza discutere parecchi chilometri lungo sentieri e strade sterrate per recarsi a scuola. E non vorremmo neanche soffermarci più di tanto sul valore che il percorso a piedi (o in bicicletta o monopattino) ha per la salute del bambino.
Ci interessa l’influsso che il percorso casa-scuola ha sullo sviluppo della personalità del piccolo. E per questo proviamo sdegno per quella giungla crescente di vetture che ogni giorno invade le strade vicino alle sedi scolastiche.Ma di che cosa hanno paura questi genitori?
Che il loro figlio venga rapito?
Che il bambino finisca sotto un’auto?
Che qualche compagno di scuola gliele suoni per motivi più o meno validi?
Il percorso casa-scuola è invece un momento importantissimo: per la prima volta il bambino impara progressivamente a staccarsi dalla gonna materna; per la prima volta prova il sapore (dolce oppure talvolta amarognolo) della libertà; per la prima volta si sposta in gruppo (o in banda…). Camminare verso la scuola significa scoprire una fettina di mondo; significa lasciar correre i propri sogni; significa imparare il senso del tempo. E chi più ne ha, più ne metta.
Un appello quindi a mamme e papà: avviate il vostro bambino sulla via della scuola. Lungo il tragitto i ragazzi si raccontano segreti, ripetono le tabelline, progettano birichinate, si relazionano agli altri e imparano a risolvere i primi conflitti. È un’occasione di crescita offerta dal quotidiano. E… i vostri suv eviteranno di esasperare l’umore degli altri cittadini e… il livello dell’inquinamento.