Mese: Giugno 2015

COSA VUOI CHE SIA UN SECONDO?

Questa sera, 30 giugno 2015, il tempo si fermerà, per 1 secondo. Alle 23:59:60, ossia alle 24, tutti gli orologi si fermeranno per un secondo e poi si rimetteranno in marcia.
Certamente non parliamo dell’orologio che abbiamo al polso o quello della sveglia, ma di quelli che conservano il tempo campione. Per l’Italia l’Istituto Nazionale di Metrologia, Inrim, di Torino, che conserva il prezioso tempo standard con una tolleranza che arriva al miliardesimo di secondo e oltre.
Due domande d’obbligo: perché questa stranezza e che ci importa di un piccolo miserello secondo. Entrambe lecite e ragionevoli.
Vediamo la prima : il tempo si misura, da sempre e fino a pochi decenni fa, con la rotazione della Terra. Il nostro pianeta gira su sè stesso mentre gira attorno al Sole e quindi un giro completo è stato definito come “giorno”, diviso in 24 ore e via così fino agli 86400 secondi. Tutto bene, fino a che la tecnologia non ha scoperto orologi assai più preciso della Terra: gli orologi atomici. Se pensiamo alla vecchia pendola della casa dei nonni, gli atomi, di cesio o meglio ancora stronzio, fanno qualcosa di simile al pendono, oscillano, ma non una volta al secondo, ma miliardi di volte e quindi la definizione di secondo è assai più precisa, dato che un eventuale errore si spalma su miliardi di oscillazioni e non una sola.
La Terra, ahimè, è molto meno precisa perchè, a differenza dell’idea che forse abbiamo a “causa” dei mappamondi scolastici, è piuttosto irregolare, bitorzoluta e con una distribuzione delle masse per niente regolare. Non solo ma la Luna, per la grande vicinanza, solo 400.000 chilometri circa, e il Sole, per la sua grande massa, esercitano una azione frenante sul nostro pianeta. Immaginiamo una trottola enorme che gira vorticosamente e due mani che cercano di fermarla.
Ecco quindi il perchè ogni tanto occorre “fermasi” per un secondo, il cosiddetto leap second. Per far ricoincidere il tempo della Terra con quello atomico.
Ma veniamo alla seconda domanda : cosa vuoi che sia un secondo !!! Ecco nel mondo moderno non è proprio una cosa da niente, basta pensare alle centinaia di migliaia di transazioni finanziarie che avvengono fra computer in un secondo.
Ma, un po’ per divertimento e un po’ per farcene una ragione diamo qualche dato di quel che avviene in un secondo (fonte New Scientist)
4.3 persone nascono e 1.8 muoiono, 16,26 sono i km percorsi dalla sonda New Horizon verso Plutone, 7,7 i km percorsi dalla Iss attorno alla Terra, 29.800 i km percorsi dalla Terra attorno al Sole, 200.000 i km percorsi dal sistema solare attorno al centro della Galassia, 299.792 i km percorsi da un fotone, la particella elementare della luce e ancora: 3,4 milioni di dollari i beni prodotti nel mondo, 402 i dollari guadagnati da Warren Buffet e 0.00144 centesimi di dollaro quelli di un povero del terzo mondo, 11 gli alberi abbattuti nella foresta amazzonica, 1120 le tonnellate di CO2 emesse, infine vengono spediti 2.393.470 mail, 48.745 le ricerche con Google.
Altro che “aspetta un secondo!”

SPESA INUTILE???

17,5 miliardi di dollari.
È la cifra che la NASA ha richiesto per finanziare i principali programmi spaziali per il 2015.
Nonostante il budget sia l’un per cento in meno rispetto al 2014, le critiche non sono mancate. Che senso ha investire una quantità di soldi così elevata per le missioni spaziali? Non sarebbe più sensato usarli per risolvere i già numerosi problemi che abbiamo sulla Terra?
Si potrebbe rispondere che la conquista dello spazio ha sempre rappresentato uno dei desideri più profondi dell’animo umano sin dall’antichità. E ancora, che le missioni hanno dato e daranno in futuro un notevole contributo alla conoscenza delle origini dell’Universo e dello stesso pianeta Terra. Tuttavia, tali risposte potrebbero non sembrare sufficienti ai più.
Eppure, una giustificazione molto più concreta c’è: da quando l’uomo ha cominciato a conquistare lo spazio, la spinta al progresso tecnologico è stata talmente rapida, da non avere precedenti nella storia. Quasi ogni aspetto della tecnologia ha tratto benefici dalla ricerca nel settore aerospaziale: dalla medicina, al design, alle biotecnologie, all’elettronica. Forse non tutti sanno che molti oggetti che usiamo ogni giorno sono nati proprio grazie alle invenzioni applicate al settore aerospaziale. Qualche esempio?
L’ASPIRAPOLVERE PORTATILE Ebbene si. L’oggetto leggero e grazioso che spazza via briciole e capelli in un attimo, il gioiello che ha facilitato la vita a migliaia di casalinghe -e non- viene inventato nel 1975 da Black and Decker. Il primo modello si chiama Mod4. In realtà, l’intenzione iniziale non è quella di avere un oggetto per pulizie nello spazio. I ricercatori della Black and Decker stavano lavorando ad un trapano elettrico senza fili da utilizzare per la missione Apollo del periodo 1963-1972. Gli ingegneri riescono a mettere a punto un programma in grado di regolare le prestazioni del trapano a batteria in modo che potesse dare una buona resa consumando di meno. L’applicazione di questa tecnologia alle aspirapolveri senza fili qualche hanno più tardi ha permesso di mettere in commercio l’attuale DustBuster.
SCARPE DA CORSA “AD ARIA” Sempre negli anni ’70 un processo noto come ‘soffiaggio di gomma’ viene usato per i caschi degli astronauti. L’ingegnere della NASA Frank Rudy copia l’idea per realizzare delle scarpe in grado di garantire una migliore protezione da traumi per gli atleti. Realizza così dei cuscinetti fatti di cellette di aria interconnessa da posizionare nella suola delle scarpe. Nasce la famosa Nike Air.
CIBO PER I BEBÉ Nei primi anni ’80 nasce il progetto di ricerca CELSS con l’obiettivo di utilizzare le alghe come fonte di ossigeno durante le missioni spaziali. La ricerca sulle microalghe porta alla scoperta di due acidi grassi polinsaturi contenuti nel latte materno fondamentali per il corretto sviluppo visivo e mentale dell’embrione umano. Nasce cosi’ Formulaid, uno speciale supplemento alimentare del latte per neonati. La Nutricia, azienda leader in Europa nel settore dei supplementi nutrizionali, introduce il brevetto in Europa. Ad oggi un ingrediente di sintesi che contiene i due acidi grassi citati viene utilizzato nel cibo per neonati in più di 66 Paesi.
OCCHIALI DA SOLE Negli anni ’80 si stavano studiando gli effetti dannosi della radiazione ultravioletta sulla vista degli astronauti durante i lavori di saldatura dello spazio. Due scienziati, James Stephens e Charles Miller, creano un filtro speciale capace di assorbire, filtrare e disperdere la luce ultravioletta. L’invenzione deriva dalla scoperta della speciale composizione dell’olio che protegge gli occhi degli uccelli predatori. L’azienda Eagle Eyes utilizza poi la stessa tecnologia per migliorare il livello di protezione delle lenti da sole.
KIT PER MISURARE LA PRESSIONE Questo oggetto si può trovare di norma nelle nostre case per controllare la pressione. La sua invenzione è secondaria alle ricerche messe a punto dagli studiosi della NASA per misurare gli effetti della pressione sul lancio dell’astronauta Alan Shepard, il primo americano a volare nello spazio.
Si potrebbe continuare all’infinito. Questa breve a curiosa lista riduttiva però, ci fa capire come il finanziamento nella ricerca applicata all’esplorazione spaziale ha da sempre dato un impulso fondamentale alla tecnologia, migliorando notevolmente il tenore di vita dell’uomo.
Fabiana Luise