Ambiente

GHE’ SCIA NATAL!

Il presepe, il vischio, l’albero illuminato, la calza delle Befana, il suono delle zampogne: sono questi i classici simboli della festa della Cristianità con cui, ovunque in Italia, si celebra il Natale, dall’Avvento all’Epifania.
Eppure, in ogni regione, vallata o borgo si conservano riti unici e insoliti che si intrecciano con la storia e le tradizioni locali.
Le celebrazioni del Natale risalgono ai riti propiziatori legati all’inizio dell’inverno: i celti e le tribù germaniche festeggiavano con cortei in maschera il 22 dicembre, giorno del solstizio invernale, mentre i romani commemoravano i Saturnalia con grandi falò in omaggio al sole il 17 dicembre, che per i cristiani divenne poi il giorno della nascita di Gesù.
In seguito, sotto il papato di Giulio I, nel IV secolo, venne scelto il 25 dicembre come data in cui festeggiare il Salvatore.
Gli antichi simboli pagani del fuoco e dei cortei in maschera sono comunque sopravvissuti in molti luoghi d’Italia, unendosi alle singole tradizioni religiose.
Nel mondo c’è persino una regione dove si celebrano due Natali.
La Nuova Zelanda.
Ciò è dovuto al fatto che gli emigrati dall’emisfero occidentale preferiscono festeggiare a luglio, quando nel paese l’inverno è ormai inoltrato, e l’atmosfera volge al ricordo del proprio paese. Hotel, ristoranti, locali sono addobbati come a dicembre e naturalmente non mancano gli alberi di Natale.

L’albero natalizio, qui, ha un nome brillante, Pohutokawa, come i suoi fiori, che colorano le feste. In Nuova Zelanda il Natale, per questioni di latitudine, arriva in piene estate, quindi tetti imbiancati e sciate non rientrano nei programmi degli abitanti, ma per nulla al mondo Santa Klaus rinuncerebbe alla sua tradizionale divisa, rossa e bianca, anche a costo di sudare un po’, ed è esattamente quello che avviene.
Ogni piccola città, o quartiere delle metropoli, ha la propria parata dedicata a Babbo Natale, nella quale ogni comunità presente nel territorio sfila orgogliosamente con brillanti e colorate decorazioni in carattere con i temi della festa. E i bambini hanno un motivo in più per festeggiare perché dai carri viene lanciato ogni tipo di dolciume.
I Maori, gli indigeni della Nuova Zelanda, celebrano il mese di Hakihea, che secondo la tradizione inizia intorno al 15 di dicembre. Questo era il periodo in cui i Maori, dopo il duro lavoro dei campi e la pesca abbondante si abbandonavano al meritato riposo. Anche se non è certo riconducibile al Natale cristiano, il popolo Maori ha il suo bravo dispensatore di doni, che si chiama Papatuanuku, Madre Terra.

SUPERLUNA E BUFALE

Nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 novembre 2016 il nostro satellite è apparso più grande e luminoso che mai. L’ultima volta che si sono verificate queste condizioni è stato 68 anni fa e per vederne una più grande ancora dovremo attendere il 2034. Purtroppo però, come al solito, la stampa tende a esagerare. E allora si parla di colorazioni assurde della Luna e di dimensioni fuori dalla norma.

No, la Luna non è apparsa “Super”.

Il nome colorito della Luna trae origine dalla tradizione popolare e non ha nulla a che vedere con il colore del satellite. Un nome semplice da ricordare più legato a tradizioni popolari o magico religiose che a reali situazioni fisiche. Esempio: Gennaio: Luna del Lupo. Febbraio: Luna della neve. Marzo: Luna Tiepida. Aprile: Luna Rosa. e così via… (vedi voce wikipedia)

Il termine “superluna” si usa per indicare una coincidenza di una Luna piena con la minore distanza tra Terra e Luna. L’effetto è un aumento delle dimensioni apparenti della Luna visto dalla Terra. Ogni anno con una certa regolarità il nostro satellite si trova alla più breve distanza (di circa 50.000 Km rispetto all’apogeo) dalla Terra e contemporaneamente in Luna Piena. Ad occhio nudo, tuttavia, sarà difficile cogliere la differenza tra le dimensioni apparenti della Luna al perigeo (distante c.a 363 000 km) e all’apogeo (distante c.a 405 000 km), e dunque si tratta più di suggestione che altro… In questi giorni, poi, su diversi giornali avrete trovato diverse affermazioni sull’influenza che la Luna avrebbe sulle nostre vite.
Cosa c’è di vero? Proviamo a sfatare qualche leggenda.

LA LUNA PIENA INFLUSCE SULL’IMBOTTIGLIAMENTO DEL VINO Falso. Per dimostrarne l’insensatezza potete fare voi l’esperimento e imbottigliare un po’ di vino in un periodo e un altro po’ in un altro e controllare le differenze! Consiglio: non limitatevi a un esperimento. La legge dei grandi numeri in statistica afferma che il risultato che otterrete sarà tanto più affidabile quanto maggiori saranno le verifiche sperimentali.
LA LUNA INFLUISCE SULLE PIANTE E SULLA SEMINA Falso. Privo di fondamento scientifico. Si tratta di un mito che affonda le sue radici (è proprio il caso di dirlo) nel lontano passato, quando i contadini dovevano per forza affidarsi a cicli periodici semplici da ricordare. Oggi con l’idroponica, la coltura in serra e addirittura nello spazio queste credenze popolari non hanno più molto senso per “attecchire”.
TAGLIARE I CAPELLI IN LUNA CRESCENTE NE FAVORISCE LA CRESCITA Falso. L’attrazione lunare è troppo debole per avere effetto sulle nostre chiome e non c’è alcuna prova che possa influenzare eventuali cicli ormonali.
DURANTE LE NOTTI DI LUNA PIENA LA FERTILITÀ AUMENTA Falso. Parti e concepimenti si distribuiscono equamente nell’arco dell’intero ciclo lunare, come si può evincere dalle statistiche.
DURANTE LE NOTTI DI SUPERLUNA CI SONO PIÙ EPISODI DI AGGRESSIVITÀ E VIOLENZA Falso. Gli studi sono incoerenti e per ogni studio che lo afferma ne esiste uno che lo smentisce.
LA LUNA INFLUENZA LE TURBE MENTALI (DA CUI LA PAROLA “LUNATICO”) Falso. Le credenze che la Luna abbia un’influenza sulla psiche umana è diffusa. L’esempio popolare più conosciuto è quello dell’uomo lupo o lupo mannaro e il fenomeno della licantropia, mito di cui si è impadronito il folklore tramandando storie di uomini che si trasformavano in lupi nei giorni di Luna piena. Nella letteratura psichiatrica tuttavia, nessuno studio scientifico è mai riuscito a mettere in relazione le fasi lunari con i disturbi psichiatrici.
LA SUPERLUNA PUÒ SCATENARE TERREMOTI Falso. L’affermazione è priva di fondamento scientifico come tante altre falsità purtoppo molto attuali.
SINCRONIZZAZIONE TRA CICLO LUNARE E CICLO MESTRUALE Falso. Questa è una delle leggende più diffuse. Qualsiasi donna sa che non è così che funziona.
LA LUNA PUÒ INFLUENZARE LE NASCITE Falso. La scienza ribadisce l’assenza di evidenze statistiche che colleghino fasi lunari e nascite. Si tratta anche qui dunque di una credenza popolare.

(se voleteAPPROFONDIRE)

ASTRONOMIA VS. ASTROLOGIA

Hai già consultato il tuo oroscopo per il 2016?
Lo sapevi che se sei nato tra il 30 novembre e il 17 dicembre non sei del Sagittario ma del segno dell’Ofiuco, dal latino Ophiūchus, ovvero “colui che domina il serpente”?
Da dove deriva l’errore?
Finora per determinare il segno zodiacale si guardava la costellazione che si trova alle spalle del Sole, visto dalla Terra, nel giorno del proprio compleanno. Ma questo sistema, inventato alcuni millenni fa, non tiene conto, oltre che del movimento della terra intorno al sole, di un altro movimento, che avviene con una periodicità molto più lunga di quello che impiega la Terra a girare attorno al Sole. Ovvero quello dell’asse terrestre.
Ma questa è solo una delle curiosità che ci svelano nei loro filmati i Giovani Astrofili Milanesi. Il Canale Video dei Giovani Astrofili Milanesi è una finestra sul cosmo per chiunque si faccia delle domande sulla vita, l’universo e tutto quanto. Per comprendere i loro video non serve essere astrofisici, ma solo avere un pizzico di curiosità. Con loro imparerete come si studia la struttura dell’universo per emozionarvi ancora di più osservando un cielo stellato. Nelle “Cassate Astronomiche” sbugiardano le peggiori bufale dell’universo; nelle “Recensioni (Fanta)Scientifiche” commentano assieme le gaffe astronomiche dei migliori film di fantascienza; in “Universo e Musica” uniscono la musica con l’armonia della geometria cosmica. Sulla loro pagina Facebook potrete avere news sul cosmo e per essere invitati ai ritrovi in cui punterete con loro i telescopi verso pianeti, satelliti e galassie! Invitiamo anche a iscriversi al loro canale video per rimanere aggiornati ogni volta che ne pubblicheranno uno nuovo.

GLOSSARIO BREVE
Astronomo, astrofilo, astrologo.
Qualcuno potrebbe non sapere la differenza e anche sui giornali spesso si fa confusione tra i termini. Vediamo di fare chiarezza.

L’ASTRONOMIA È UNA SCIENZA CHE SI STUDIA ALL’UNIVERSITÀ
Un astronomo è un laureato in fisica (5 anni di studio all’Università più eventuale dottorato di ricerca) che si occupa dello studio dei corpi e dei fenomeni esterni all’atmosfera terrestre. Lo studio di discipline come fisica, matematica, fisica, geologia fanno parte dei suo settore di studi.
Un astrofilo (dal greco astèr, “stella”, e philos “amico”) è un appassionato di astronomia che possiede competenze di astronomia, ovvero scientifiche.

L’ASTROLOGIA È UNA CREDENZA PRIVA DI FONDAMENTO SCIENTIFICO
L’astrologia è un complesso di credenze e tradizioni, prive di fondamento scientifico, che ritiene che le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscano sugli eventi umani collettivi e individuali. Chi pratica l’astrologia è chiamato astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo.

Viaggi in Italia di una Neozelandese

“Perché noleggiare un’auto in Italia quando si può viaggiare come i locali?” si chiede Venetia Sherson. 
“Potremmo sempre fare l’autostop” dico. Il mio compagno di viaggio mi guarda. Sono passati più di 45 anni da quando uno di noi ha tenuto fuori un pollice sul lato della strada. Abbiamo perso il nostro autobus per pochi secondi e il prossimo è fra due ore. La città più vicina è a 8 km lungo una strada ripida e tortuosa, senza sentiero. Pacentro, il piccolo paese di montagna dove abbiamo posto la nostra base, è popolato principalmente da ottuagenari che non hanno bisogno di un taxi. Ma un uomo robusto con una maglietta della Juventus comprende la nostra situazione. “Ho una macchina”, dice. Il veicolo ha più ammaccature di una tavola da surf Raglan e Vittorio sembra che abbia fatto diversi round sul ring con un avversario più forte. “Sei sposata?” chiede, indicando la sua fede nuziale. Una foto di sua moglie oscilla avanti e indietro sopra il cruscotto, le sopracciglia unite in uno sguardo feroce per avvertire coloro che potessero avere la tentazione di sedurre il suo uomo. Vittorio sorride un sorriso a due denti e rifiuta i soldi della benzina.


In tram a Milano.

La scelta di viaggiare con i mezzi pubblici in Italia non è priva di sfide.
Gli autobus sono a volte in ritardo o semplicemente non partono; scioperi interrompono i viaggi dei treni; e variazioni di binario – sempre annunciati all’ultimo minuto possibile  – possono spingere la pressione sanguigna a livelli pericolosi.
C’è anche la possibilità che si finisca in una destinazione del tutto diverso da quella in cui si intendeva scendere. Sulla strada per il grazioso comune di Pescocostanzo, il nostro autobus ha fatto una breve sosta in una piazza dove era parcheggiato un altro autobus. Uno o due passeggeri sono scesi e molti sono saliti. Un’ora più tardi, l’autobus si ferma in una città industriale triste, varie miglia dalla mia destinazione prevista. “Avresti dovuto cambiare autobus prima sulla piazza”, ha detto l’autista. Chi lo sapeva?
Ma vi sono vantaggi.
Gli autobus sono sempre pieni di donne cariche di cesti e pettegolezzi, uomini con i fiori per visitare le tombe delle loro mamme, e, inevitabilmente, una donna in minigonna che sta chiacchierando con l’autista sotto il cartello che dice, “Non parlare al conducente, MENTRE l’autobus e in movimento “.
Quando si sale a bordo di un treno o di autobus italiano, si firma automaticamente un accordo per parlare. Nuovi passeggeri inevitabilmente siedono accanto a te, anche su un bus vuoto. Essi vi chiedono di dove siete e perché siete in Italia. Poi parlano di se stessi. Su un autobus per L’Aquila, mi sono seduta accanto a una donna che lavorava in un call center SkySport. Nel corso del viaggio di 90 minuti mi ha raccontato la storia della sua vita. Ha viaggiato più di 100 km ogni giorno per andare al lavoro. In una buona giornata ha guadagnato € 50 ($ 76), ma i suoi spostamenti potrebbero essere modificati senza preavviso. Qualche settimana lei non ha guadagnato abbastanza per pagare il conto della spesa. La società aveva fatto dei tagli, ma sperava che sarebbe sopravvissuta. “Amo il mio lavoro.”
Su un altro viaggio, una giovane donna ha detto che stava andando dal parrucchiere. Mi ha svelato il colore di capelli che stava scegliendo,  e che colore avrebbe potuto scegliere la settimana successiva. Mi ha invitato a casa sua per un caffè.
In treno lungo il Lago di Como

Perché un turista dovrebbe rinunciare a tali incontri per la compagnia di un navigatore satellitare?
Autobus e treni sono anche a buon mercato in Italia.
Dal 1950, la ferrovia ha lottato per competere con la strada, ma i numeri di merci e passeggeri sono diminuiti. Il debito di Trenitalia è ora di € 6.000.000.000 ($ 9.100.000.000). I prezzi dei biglietti sono stati ridotti per cercare di arginare la marea – più di 100.000 posti di lavoro dipendono da questo – ma con scarso effetto. Gli Italiani ancora preferiscono mettere in valigia se stessi in una Fiat piccola o grande, pagare i pedaggi stradali e rischiare la vita sulle strade.
Eppure i piccoli treni che collegano i villaggi in tutta Italia offrono panorami mai avvistati dai viaggiatori stradali: cortili dove le famiglie cenano sotto tettoie di foglie, frutta e verdura che coprono ogni palmo di terreno e anche un asino legato al portico curato nei minimi dettagli. Meno bucolico, ma altrettanto avvincente è il graffito che da solo vale il prezzo di un biglietto ferroviario. In un viaggio, si può imparare che i politici sono corrotti (la maggior parte), chi è il giocatore di calcio che fa la bella vita (Balotelli) e chi ama Chiara (tutti, è un nome popolare). “I turisti sono peggio di un esercito di occupazione”, è scarabocchiato sul marciapiede di una rinomata località balneare dell’Adriatico.
C’è uno svantaggio ad utilizzare i mezzi pubblici in Italia: il famigerato sistema di convalida.
Sugli autobus, è in gran parte semplice: si imprime il biglietto si sale a bordo. Ma sui treni il sistema di stampaggio è più complicato. Macchinette di convalida – piccole scatole gialle – sono spesso difficili da individuare. Questo potrebbe essere un astuto piano degli italiani per aumentare le entrate, perché il biglietto non convalidato comporta una multa immediata pari a 50 €.
Una volta ho visto un ispettore esigere da una madre e tre figlie adolescenti € 50 ciascuno sul Leonardo da Vinci Express per l’aeroporto di Roma Fiumicino – un sistema molto più redditizio di una tassa d’imbarco-. I capotreni sono spietati e inflessibili. Gli impieghi ferroviari sono visti come posti di lavoro per la vita e sono ben pagati. Gli ispettori prendono sul serio i loro doveri. Se non è possibile pagare la multa, è necessario scendere alla stazione successiva. Difficile se c’è un volo internazionale alla fine del tuo viaggio.
Ho avuto un incontro ravvicinato con un capotreno al mio ritorno da Roma a Firenze qualche anno fa. Avevo completato un volo di 30 ore da Auckland ed ero esaurita. Inoltre avevo una macchia di pomodoro sulla mia maglietta per essermi addormentata con la mia pasta sul volo. Quando il capotreno ha chiesto il mio biglietto… cielo… non era convalidato! Ha scrutato la mia faccia da pensionata. Ho detto “mi dispiace” più volte. Forse gli ho ricordato sua nonna. Si è accigliato, ha preso il biglietto lo ha forato due volte per buona misura. Poi è andato avanti.

NZ Herald