Da “MEMORIE LARIANE” di Renzo Romano, pubblicate dal Corriere di Como negli anni 2013-2014.
Ogni domenica arrivava in tavola il pollo ripieno
Il “pollo ripieno” la mia mamma lo faceva solo alla domenica. Con il caldo e con il freddo, con la neve o con il sole, non ricordo una domenica senza pollo ripieno. Arrivava il pollo ancora fumante, preannunciato da un profumo di buono e di forno, in tavola su un grande vassoio. Mio papà, armato di trinciapollo, lo sezionava nelle parti tradizionali, petto, coscia, ali, il ripieno lo metteva da parte. Io curavo la coscia, ne andavo matto, mia mamma mi serviva per primo, lei preferiva le ali mentre papà era per il petto, mia sorella Mariuccia, piccolissima, non contava.
Mia zia Maria era per il “ciciarun”, così chiamava in dialetto meneghino la parte meno nobile del pollo, quella posteriore, a sentir lei una squisitezza… Nel ripieno, non so la ricetta ma ricordo il sapore, c’erano le uvette, il colore era marrone scuro.
Gli ingredienti la mamma li prendeva all’Unificazione, la cooperativa di cui eravamo soci. I commessi erano in camice bianco, la bustina in testa, la matita copiativa appoggiata sopra l’orecchio. Non pagava la mamma, il commesso segnava sul libretto la lista degli acquisti, alla fine di ogni mese si saldava il conto. Il pollo papà lo comprava al mercato coperto, più spesso era regalo dei miei nonni.
Contadini, avevano una cascina a Baranzate, paese alle porte di Milano, con cavalli, mucche, polli, tacchini e anche i maiali.
Spesso con la mamma si andava dai nonni. Si prendeva il treno delle Nord, biglietto di terza classe, si scendeva a Novate, qualche volta trovavamo ad attenderci, con un carretto trainato da una cavalla bizzosa, mio zio Francesco; più spesso la strada fino alla cascina dovevamo farla a piedi. Un giorno assistetti all’uccisione del maiale, forse ne rimasi sconvolto ma non più di tanto, visto che quei salami, appena fatti, profumati, appesi a stagionare, li ricordo morbidi e saporiti tra due fette di “pane giallo” che mia nonna mi preparava come merenda….
Commenti
Grazie Prof. Romano,
I Suoi ricordi, appuntati con maestria e affetto, hanno sempre risvegliato in me momenti di vita vissuta da bambina , che con il tempo si coloravano di nostalgia per un mondo che non c’è più e per luoghi scomparsi che ora appaiono meravigliosi.
Riposi in pace,
Grazia Crinzi