Sulla luna, per piacere, non mandate un generale:
ne farebbe una caserma con la tromba e il caporale.
Non mandateci un banchiere sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte per mostrarlo a pagamento.
Non mandateci un ministro col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie i lunatici crateri.
Ha da essere un poeta sulla Luna ad allunare:
con la testa nella luna lui da un pezzo ci sa stare…
A sognar i più bei sogni è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile anche quando è disperato.
Or che i sogni e le speranze si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra fate largo ai sognatori!
Non era mai stato fatto prima. Ma con le parole “You’re Go for landing”, 50 anni fa, gli astronauti dell’Apollo 11, Aldrin e Armstrong furono autorizzati a fare il primo tentativo. I pochi minuti successivi avrebbero contenuto più di un problema, come un inaspettato campo di macigni e un cratere che incombeva sotto. Con il diminuire del carburante, Armstrong sollevò freddamente il lander al di sopra della superficie lunare mentre cercava un posto libero e pianeggiante dove atterrare. Con solo pochi secondi di carburante rimasto, e con l’aiuto di Aldrin e il controllo della missione che richiamava i dati, Armstrong finalmente trovò un posto sicuro e mise giù l’Aquila. Molte persone sulla Terra che ascoltavano l’audio dal vivo sentirono un grande sollievo sentendo “L’Aquila è atterrata” e grande orgoglio sapendo che per la prima volta in assoluto gli esseri umani erano sulla Luna.
Vi propongo questo affascinante VIDEO DELLA DISCESA dove combinati in primo piano ci sono due feed audio, un feed video simile a quello che hanno visto gli astronauti, didascalie della finestra di dialogo e dati tra cui l’inclinazione del lander Aquila. Il video si conclude con il panorama del paesaggio lunare visibile all’esterno dell’Aquila. Poche ore dopo, centinaia di milioni di persone attraverso il pianeta Terra, riunite come un’unica specie, osservavano i compagni umani camminare sulla Luna.
La poesia è di Gianni Rodari.