Mese: Dicembre 2018
SIFULOTT DE MENTA
Vi ricordate quella caramella a forma di zufolo, venduta sui banchetti delle fiere paesane, che però non fischiava in quanto priva della pallina, ma dove i bambini non molto svegli si intestardivano a soffiare pur non ricavandone alcun suono. Il termine è quindi passato a definire delle persone un po’ tarde di comprendonio…
I nostri politici di oggi hanno coniato la legge sul whistle blowing. Che sta per: soffiare nel fischietto! Ossia, in parole povere, fare la spia, fare una soffiata, una delazione. E chi lo fa, è un whistleblower, termine molto più simpatico di “spione”.
TRUSCION
Gran faccendiere, procacciatore, sempre occupato in affari e in ansia nel compiere il proprio lavoro. Una bella fetta dei nostri politici….
URUCH
Urucc è il Barbagianni o Allocco. Questo rapace notturno si è guadagnato l’immeritata fama di essere stupido, a causa dell’espressione sciocca assunta dai suoi grandi occhi rotondi, fissi e vacui, specie se abbagliati da una luce diretta. La stessa espressione che assume chi rimane inerte e attonito di fronte a una situazione imprevista.
VISIGABUSECH
Seccatore, innoportuno, inquieto, noioso; vuol dire, in sostanza, uno che rompe un po’ con la sua insistenza, irrequietezza o invadenza.
L’etimologia forse connessa con alcuni insetti, ed il loro procurare fastidio.
Infastidisce come le zanzare: vola sempre intorno, fa chiasso, magari ti si appoggia al momento meno adatto
Z
Zin zéta furbiséta
tri quatrin a fala mulà
fala mulà in d’una manera
ul galet l’è in capunera.
OREGIATT
Nella vicina Confederazione gli aderenti al PPD sono scherzosamente chiamati uregiatt, oregiatt o oregioni, che in dialetto ticinese significa “orecchiuto”, “ipocrita” o “subdolo”, termine che tuttavia ha un’etimologia molto discussa e che probabilmente si riferisce alle lunghe basette portate dai membri del partito ad inizio secolo , o, come più semplicemente sottolineato dallo scrittore luinese Piero Chiara, il termine indicherebbe “gente che ascoltava passivamente e seguiva, più che la parola del Signore, quella dei suoi ministri”
PAMPALUGA
E’ anche una maschera del carnevale lodigiano. Il suo significato e le sue caratteristiche sono ben descritte in questa filastrocca in dialetto di Lodi
Pampaluga ludesan
larg de buca e stret de man
religus risparmiadur
quand el bev l’è de buon umur
citadin cun el sal en co’
trope tase el paga no
per la patria e per el re
Pampaluga chi ch’el ghè!
Persona sciocca, vuota, di scarsa levatura, bietolone, gaglioffo. Propriamente chi con uno spillo infilza gli acini dell’uva per mangiarli.
QUAJOT
Letteralmente significa giovane quaglia. Tontolone, persona dai riflessi lenti o tarda a capire, specialmente in senso scherzoso: colui che cade sempre in trappola.
RACOLA
Raganella, parlantina, riferita in particolare a persona che parla in continuazione. Voce imitativa, esprime in origine il gracidare.
E’ anche uno strumento di legno formato da una rotella dentata e un’assicella con lamina a contatto con la ruota: facendo girare lo strumento come un’elica si produce un rumore simile a quello di una raganella.
Si usava nelle sagre, nelle chiese il venerdì santo in luogo del campanello e delle campane che tacciono in segno di lutto.