QUANDO LA SCIENZA FA RIMA CON…SCEMENZA!

Consegnati gli Ig-Nobel , ossia quando la scienza fa rima con… scemenza.
Finalmente anche la scienza si prende un pò in giro.
Ieri sera sono stati attribuiti gli Ig-Nobel, i premi per gli studi più assurdi e inutili. Spulciando tra i riconoscimenti attribuiti ad Havard, si scopre che c’è chi ha sbattuto via anni di studi per dimostrare che lo sbadiglio non è contagioso tra le tartarughe a zampe rosse. Chi, invece, si è concentrato sui quantitativi di wasabi (ravanello giapponese) da dispensare nell’aria per poter svegliare una persona in caso di incendio. Oppure chi ha sorpreso dei maschi di coleotteri australiani copulare con lattine di birra vuote.

Questo l’elenco dei premi Ig Nobel 2011

Fisiologia Anna Wilkinson, Natalie Sebanz, Isabella Mandl e Ludwig Huber per il loro studio “Nessuna prova che lo sbadiglio sia contagioso tra le tartarughe a zampe rosse”.

Chimica Makoto Imai, Naoki Urushihata, Hideki Tanemura, Yukinobu Tajima, Hideaki Goto, Koichiro Mizoguchi e Junichi Murakami “per aver determinato la densità ideale di wasabi vaporizzato per svegliare una persona in caso di incendio o altra emergenza, e per aver applicato questa scoperta all’allarme a base di wasabi”.

Medicina Mirjam Tuk, Debra Trampe, Luk Warlop, Matthew Lewis, Peter Snyder, Robert Feldman, Robert Pietrzak, David Darby e Paul Maruff “per aver dimostrato che le persone prendono decisioni migliori su alcune cose, ma decisioni peggiori su altre, quando hanno l’impellente bisogno di urinare”.

Psicologia Karl Halvor Teigen per aver cercato di “capire perché, nella vita di tutti i giorni, le persone sospirano”.

Letteratura John Perry per la sua teoria della Procrastinazione Strutturata, secondo la quale per avere successo bisogna lavorare sempre a qualcosa di importante per evitare di fare cose più importanti.

Biologia Darryl Gwynne e David Rentz per aver scoperto che un certo tipo di scarafaggio si accoppia con un certo tipo di bottiglia di birra australiana.

Fisica Philippe Perrin, Cyril Perrot, Dominique Deviterne e Bruno Ragaru, e Herman Kingma, “per aver determinato perché i lanciatori del disco soffrono di vertigini dopo il lancio, ma i lanciatori di martello no”.

Matematica Dorothy Martin (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1954), Pat Robertson (fine del mondo prevista nel 1982), Elizabeth Clare Prophet (1990), Lee Jang Rim (1992), Credonia Mwerinde (1999), e Harold Camping of the USA (che ha predetto che il mondo sarebbe finito nel 1994 e poi ha predetto che finirà il 21 ottobre 2011 – quindi prepariamoci) per “aver insegnato al mondo di fare attenzione quando si fanno ipotesi e calcoli matematici”.

Pace Arturas Zuokas, sindaco di Vilnius, per “aver dimostrato che il problema delle auto di lusso parcheggiate in divieto di sosta può essere risolto passandogli sopra con un carrarmato”

Pubblica sicurezza John Senders per “aver condotto una serie di esperimenti di sicurezza in cui una persona guida un’auto su un’autostrada mentre una visiera ripetutamente gli blocca la vista, impedendogli di guardare la strada”.

GIU’ LA CHIBRO…SU PALAZZI A CINQUE PIANI!!!

PIANO DI RECUPERO AREA EX CHIBRO
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

In considerazione della posizione del comparto edilizio in trasformazione nella struttura morfologica e territoriale la progettazione dovrà avere come obiettivo prioritario la qualità del risultato architettonico e ambientale.
ART 1 – AMBITO DI INTERVENTO Il Piano attuativo è finalizzato alla trasformazione del comparto industriale dismesso Chibro, in località Monte Olimpino, così come definito dal Prg vigente e identificato nella tavola 1 del Piano di Recupero. Recependo la recente ri-perimetrazione del Parco della Spina Verde la zona B4 oggetto di Piano di Recupero, come indicato dettagliatamente nelle tavole e nella relazione, ha una superficie territoriale di 8.902 mq. Interessa i seguenti mappali catastali: sezione censuaria di Monte Olimpino, fogli n. 5 – 7 – 8, mappali 3150, 912, 526, 913, 5731, 5724, 5732, 6340.

ART 2 – NORME DI PRG Nel rispetto delle norme di Prg relative alla zona urbanistica (B4) e con riferimento alle tavole di progetto, il comparto di nuova realizzazione, secondo l’art 23 delle Nta, avrà i seguenti indici e parametri:
Volume totale 19.115 mc, divisi in più corpi di fabbrica –
Slp totale 6.371 mq – H max m. 15,30 – Numero piani 5 –
Distanza dai fabbricati m. 10 – Distanza dai confini m. 5 –
Funzione residenziale

E VAI…COL CEMENTO!!! …ECCO LA NUOVA OEC…

Lo studio effettuato per elaborare la soluzione progettuale oggetto del piano attuativo ha individuato le seguenti tematiche da affrontare e risolvere per eliminare l’attuale fenomeno di degrado urbano e per recuperare un’area strategica in termini territoriali, ambientali, architettonici e sociali:

– riqualificazione paesistico-ambientale ed architettonica dell’ambito urba- nistico del P.A. avente una ricaduta positiva sull’intero quartiere;

– organizzazione del sistema viabilistico interno all’area e sua integrazione con la rete viaria circostante onde migliorare l’attuale assetto viario principale;

– garantire una dotazione complessiva di aree a standard e zone di sosta e parcheggio pubblico e privato adeguati rispetto all’intervento proposto ed alle destinazioni d’uso previste, nel rispetto delle dotazioni minime richieste dal P.R.G. da reperire nell’ambito del P.A.;

– migliorare la tutela ambientale dell’ambito urbano con l’esecuzione di nuovi edifici ecocompatibili, residenziali e commerciali, in grado di garantire un’efficienza energetica ed una sostenibilità maggiore rispetto ai minimi di legge richiesti.

Tali obiettivi verranno conseguiti mediante la realizzazione, conformemente a quanto previsto dal PRG, di nuove abitazioni, all’avanguardia sul piano tecnologico e della compatibilità ambientale, e di una struttura commerciale di media distribuzione, alimentare e non alimentare, al fine di fornire un servizio di prossimità sia ai nuovi residenti sia a coloro che già abitano nella zona, ampiamente sottoservita sotto tale profilo.

Chissà perchè quando è tutto così positivo…io sento odore di bruciato?!

ADDIO SHUTTLE

Con il lancio la navetta Atlantis, previsto per l’8 luglio 2011, daremo l’addio definitivo al programma di voli Shuttle della Nasa.
Dopo 30 anni si chiude così il lancio di quella che qualcuno ha definito la macchina più complessa mai costruita. La Stazione Spaziale Internazionale non sarebbe stata costruita senza gli shuttle, capaci di trasportare carichi e laboratori nella sua stiva, e fino a 7 uomini nel suo abitacolo.
Ci sono state, però, anche altre missioni importanti, come quelle che hanno portato in orbita il telescopio spaziale Hubble e hanno permesso la sua manutenzione. Il primo shuttle, l’Enterprise, era uscito dagli stabilimenti il 17 settembre 1976 e non era destinato a volare nello spazio ma solo ai test per simulare il rientro. La prima navetta a volare, il 12 aprile 1981, è stata il Columbia: una vera rivoluzione e da Guinness dei primati in quanto era la prima navetta riutilizzabile, la prima ad essere lanciata con uomini a bordo nel volo inaugurale e la prima ad essere alimentata da un serbatoio esterno.
I lanci previsti iniziamente dovevano avvenire in maniera molto frequente (ogni settimana) con un costo “abbordabile”: circa 100 milioni di dollari a lancio. Ma il 28 gennaio 1986 qualcosa andò storto, il Challenger esplose in fase di lancio. E così i voli vennero diradati per garantire la sicurezza con un aumento dei costi saliti fino a 500 milioni di dollari a lancio. L’altro terribile avvenimento accadde nel 2003, quando il Columbia si disintegrò al suo rientro.
Il programma ripartì solo dopo due anni di fermo dei lanci, in tempo per terminare la realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale. Alla fine i voli sono stati solo 135 in 30 anni, un bilancio positivo, per una macchina che ha portato nello spazio 355 uomini, 179 satelliti e 52 carichi utili per un totale di oltre 1.700 tonnellate. Adesso che sta per andare in pensione, molti guardano allo shuttle solo come a una vecchia macchina troppo complessa, ma per molti altri e’ stata un’avventura straordinaria che forse ha avuto solo il difetto di guardare troppo in avanti.

PAPA BENEDETTO XVI su Twitter

Il primo tweet mai lanciato da un Papa ha dato avvio al nuovo portale della Santa Sede -News.va- che comprende tutti i media vaticani, dall’Osservatore Romano, alla Radio Vaticana, al centro televisivo.
Benedetto XVI, opportunamente ripreso dalle telecamere, ha mandato il messaggio, in italiano e in inglese, attraverso un iPad.
L’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, ha dichiarato: “Il Santo Padre ha accettato subito e del resto tiene moltissimo alla comunicazioni. Tempo fa, quando gli chiedemmo se volesse essere presente su Youtube, ci rispose: “Io voglio essere là dove gli uomini si trovano.”
Ed è così che il 28 giugno 2011 molto probabilmente passerà alla storia come il 12 febbraio 1931, il giorno in cui Pio XI, inaugurando la Radio Vaticana e pronunciò in latino dai suoi microfoni il primo radiomessaggio di un pontefice: “Udite o cieli, quello che sto per dire; ascolti la terra le parole della mia bocca. Udite e ascoltate o popoli lontani…”